Il Parco dei Nebrodi: un’isola nell’Isola

Gli arabi definirono i Nebrodi “un’isola nell’Isola”.
Se vi capiterà di passeggiare tra i suoi sentieri e i suoi boschi, ammirandone la sua bellezza naturale, vi domanderete se siete in Sicilia o altrove.

La natura protetta dei Nebrodi si contrasta con la tipica immagine naturalistica Siciliana arida e secca, ed è questo il segreto della bellezza del parco. Le fitte foreste, gli alberi maestosi e la temperatura più bassa del solito, creano una paesaggistica in netto contrasto con quella famosa dell’Isola. Paradiso di boschi, l’ente Parco Naturale dei Nebrodi venne istituito il 4 agosto del 1993 ed è il parco più grande dell’Isola.

parco dei nebrodi - maurizio dellorco - fonte instagramI monti Nebrodi sono la parte preponderante dell’Appennino siculo e, con il monte Soro, il più alto dei Nebrodi, si toccano altezze di 1847 metri. L’area protetta si estende per 87.000 ettari, includendo 24 comuni. La grande estensione del parco regala panorami da togliere il fiato: le Isole Eolie sul versante tirrenico e l’Etna sul versante ionico.

La dissimmetria dei versanti e i verdi pascoli di alta quota caratterizzano il paesaggio naturale del parco. I laghi silenziosi e calmi donano al parco atmosfere più uniche che rare e, se proprio volete godervi il meglio, in estate una piccolissima alga che abita i fondali delle acque del lago Biviere (chiamata Euglena sanguinea), le colora di un rosso molto particolare.

Nel verde intenso della tipica macchia mediterranea affiorano i rilievi calcarei del Monte San Fratello e delle Rocche del Crasto, assumendo aspetti dolomitici con rilievi irregolari e profonde insenature.

Con i suoi 1315 metri, le Rocche del Crasto ospitano gli avvoltoi, grifoni specie a rischio di estinzione.

Grazie ad un progetto di reintroduzione da parte dell’Ente Parco, una colonia di 100 individui, nidificando dal 2005, ripopolarono la montagna. I grifoni vengono chiamati gli “abili spazzini della montagna”, per il ruolo ecologico che svolgono in natura: quello di eliminare le carcasse di animali morti (per loro prelibatezze) che ritrovano nel parco.
Inoltre nelle Rocche del Crasto nidifica l’Aquila reale che, grazie ad una webcam posta sul nido perfettamente mimetizzata, permette agli esperti di monitorare tutto ciò che avviene nella coppia di aquile, dalla deposizione dell’uovo al primo volo dell’aquilotto.

Il Parco è suddiviso in 4 zone dove si operano particolari limitazioni e divieti, atti alla conservazione e valorizzazione delle risorse del territorio, patrimonio del parco.
Nell’area di riserva più integrale (la zona A) è ben visibile l’attività dell’uomo; è possibile infatti esercitare il pascolo e le attività agricole e silvoculturali, sempre nel rispetto della natura.

Il parco mira a valorizzare l’attività economica tradizionale del territorio e il suo sviluppo.

I ben 24 comuni inclusi nel territorio dell’area beneficiano di ciò che egli offre. Nel comune di Tortorici si prepara un dolce tipico a base di nocciole, ovviamente raccolte sui Nebrodi. Seguendo un’antica ricetta del 1600, le nocciole vengono pestate in un mortaio e impastate con acqua e zucchero. Formando dei panetti, vengono lasciati ad asciugare e successivamente messi in forno. Durante la cottura lo zucchero e l’olio della nocciola formeranno la pasta reale di nocciola, una buonissima e croccante sfoglia.

Non possiamo non citare i famosissimi salumi prodotti dal suino nero dei Nebrodi, allevato allo stato semibrado. Più simile al cinghiale, da lui si ottengo pregiatissimi salami e prosciutti.
I Nebrodi si sa, sono anche la patria di buonissimi formaggi; il più famoso è il Maiorchino. Viene preparato solo nel periodo del miglior latte e il suo periodo di produzione è limitato. La sua lavorazione è complessa, ma racchiude in sé tutti i profumi della montagna.

Altra bontà è la Provola, dal sapore dolce, è un ottimo formaggio da tavola. Da assaggiare infine la Provola di Floresta, un formaggio condito al suo interno con un limone verdello o con una noce di burro.
Spostandoci sul versante etneo del parco si raccoglie invece il famoso oro verde: il pistacchio di Bronte.

Un altro comune dei Nebrodi, San Fratello, conserva una ricchissima storia di tradizioni.

Nell’antico centro agricolo si parla ancora oggi un dialetto antichissimo: il dialetto gallo-italico, una vera isola linguistica. Il tipico dialetto giunse con la dominazione di Ruggero I avendo portato con sé gruppi di piemontesi, provenzali e lombardi.
Di particolare interesse è la festa dei Giudei. Unione tra il sacro e il profano, la festa avviene durante la Settimana Santa tra il mercoledì e il venerdì Santo. Una moltitudine di sanfratellani si travestono nel tradizionale costume di giudeo, tramandato da padre in figlio. Immedesimandosi nel personaggio, con le loro giubbe gialle e rosse e coperti da un cappuccio rosso, i giudei percorrono le strade del paese con squilli di trombe e campanacci a festa, disturbando i riti religiosi.

Il Parco dei Nebrodi offrirà agli amanti dell’escursionismo lunghi itinerari.

La dorsale dei Nebrodi, il sentiero delle Sorgenti e le Rocche del Crasto, dove potrete ammirare la ricca biodiversità del parco.

Il lungo itinerario escursionistico della dorsale dei Nebrodi permette il passaggio nelle uniche zone umide d’alta quota della Sicilia dove attraverserete paesaggi naturali e incontaminati.

nebrodi - ivano ipsaro - fonte instagramIl sentiero delle Sorgenti si sviluppa sul versante sud del parco. Il territorio montano è l’antica via dei pastori e dei contadini che provenivano da Tortorici. Il sentiero percorre una fertile vallata punto di congiungimento di tre torrenti: il Cutò, il Martello e il Saracena, scendendo dai monti Nebrodi si congiungono dando origine al fiume Simeto.

Infine, l’itinerario delle Rocche del Crasto vi mostrerà la bellezza di questa formazione rocciosa. I percorsi dell’itinerario si snodano tra coltivazioni e prati dove in primavera si riempiono di fiori coloratissimi. Vi perderete nella grande varietà di presenze floristiche: orchidee anemoni, primule e ciclamini. Ma la più diffusa è la Euforbia, l’essenza significativa delle Rocche.

Tante le specie animali che abitano il parco e con un po’ di fortuna è possibile osservare, oltre ai grifoni e alle aquile reali, il falco e lo sparviero. Difficili da incontrare saranno le lepri, le volpi, l’istrici, i ricci e le martore, ma facilmente incontrerete mucche, capre e pecore al pascolo, suini neri e i bellissimi cavalli sanfratellani, vanto del parco.

Per ogni informazione sul Parco dei Nebrodi www.parcodeinebrodi.it


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