La storia di Marzamemi tra fede e tradizioni

Buongiorno cari fan! Se ricordate, qualche tempo fa siamo stati a Pachino; oggi andiamo in un paese che dista solo circa 3 km da lì. Ok, ve lo dico, non vi tengo più sulle spine: cinture allacciate e via verso Marzamemi!

giovanni battaglia_marzamemi

Prosegue il nostro tour alla scoperta dei paesi e delle località che caratterizzano in maniera unica ed orgogliosa la nostra bedda Sicilia.  Si va in provincia di Siracusa, a circa 20 km dal comune di Noto, in un paese (Marzamemi appunto), il cui nome ha origini di natura controversa che in comune hanno solo la discendenza araba.

C’è chi vorrebbe derivasse da marsà ‘al hamam (baia delle tortore), dato le numerose presenze di questi uccelli nel periodo primaverile; marza (porto) e memi (piccolo) è invece la 2^ ipotesi. Come se non bastasse, ce n’è anche una terza, presente in “Pachum Pachynos Pachino storie e leggende da Pachino a Capopassero“, volume di Antonino Terranova, che attribuisce a Marzamemi il significato di “Porto di Eufemio“, dal nome dell’ex comandante bizantino che, una volta ribellatosi agli ordini dell’imperatore Michele II Balbo, si alleò con gli arabi conquistando insieme a loro l’Isola.

In un paese come Marzamemi, con una parte del nome che significa “porto”, una delle caratteristiche non può non riguardare la pesca e la lavorazione di prodotti ittici tipici della zona. Prelibatezze del genere non possono passare inosservati agli amanti del buon cibo; ne citiamo solo alcuni: la bottarga di tonno rosso, il pesce spada affumicato, l’immancabile pomodoro ciliegino della vicino Pachino, le crispelle di San Martino, le granite di mandorle… il tutto accompagnate da un Nero d’Avola d’occasione. 

La tradizione religiosa non manca nemmeno qui. Il patrono del paese è San Francesco di Paola e viene osannato e festeggiato ogni 20 di agosto (salvo eventi straordinari); la festa accoglie ogni anno abitanti dei paesi vicini, oltre a numerosi turisti italiani e stranieri. Presumibilmente l’origine della manifestazione risale a fine ‘600, o meglio al periodo successivo al terribile terremoto che colpì la zona nel 1693. A San Francesco si è sempre e comunque stati devoti, affidandogli la vita dei pescatori e la possibilità di rientrare in porto con un buon pescato e poter campare le proprie famiglie.

Si inizia con alcuni colpi di cannone atti ad avvertire la popolazione dell’avvio dei festeggiamenti; poi, durante la mattinata, vengono celebrate alcune Messe solenni che son seguite nel pomeriggio da una serie di classici giochi marinareschi quali la “Regata in Barca” e la “Cuccagna a Mare”. Chi vince avrà l’onore di rappresentare Marzamemi al “Palio del Sud”, una manifestazione che si tiene pochi giorni dopo. Dalle ore 18 il simulacro del Santo viene portato in processione con destinazione finale il porto vicino la Tonnara.

Che meraviglie, vero?
Alla prossima, con un altro splendido paese da raccontare!!!


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