Viaggio nella storia di San Mauro Castelverde

san_mauro_castelverde_10Sperando innanzitutto che voi fan abbiate trascorso un buono e sereno Natale e un felice Capodanno, noi di Tradizioni Sicilia vi vogliamo accompagnare in un altro viaggio virtuale. Questa volta andiamo in un comune della provincia di Palermo e vi raccontiamo anche un po’ della sua storia: andiamo a San Mauro Castelverde.

Geograficamente il paese ha una collocazione ricca di fascino. Già il solo fatto di essere l’unico comune in tutta Italia ad avere un proprio litorale nonostante si trovi a più di 1000 metri di quota la dice lunga sulla particolarità del luogo. In più si affaccia sul Mar Tirreno regalando un panorama da mozzafiato, in quanto si scorgono campagne locali e i comuni limitrofi di Castelbuono, Pollina, Geraci Siculo e Gangi. In più è circondato dal Massiccio delle Madonie e quello dei Nebrodi.

Anche in questo caso miti (o semi-miti) e leggende si susseguono per raccontarci la storia del paese. Esso nasce inizialmente col nome di Santo Mauro, attribuitogli a quanto pare in seguito alla donazione da parte di un convento di monaci benedettini del luogo di una reliquia dell’omonimo Santo. Dal 16 dicembre 1862  invece, un anno dopo l’unificazione del Regno d’Italia, il consiglio comunale di Palermo vi aggiunse “Castelverde” per distinguerlo da altri 22 paesi che hanno lo stesso nome. Per quanto riguarda la sua storia, come praticamente capita ovunque si vada in Sicilia, si risale al tempo dei Normanni, periodo in cui faceva parte dei manieri della contea di Geraci nella Diocesi della città di Messina. Presumibilmente  i primi conquistatori che vi dimorarono furono i Greci: lo dimostrerebbe la presenza di un antico bevaio, Gli studiosi tuttavia preferiscono saltare questa parte non avendo fonti ancora certe e arrivano direttamente alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente (siamo nel 476  d.C.), periodo di arrivo degli Ostrogoti e successivamente dai Bizantini. Quest’ultima dominazione, per difendersi dall’attacco dei Saraceni, ha fatto erigere un castello con due torri laterali collegate alla costruzione da cunicoli sotterranei, distrutto però successivamente durante la dominazione Saracena.

Oggi San Mauro si  presenta come un paese accogliente e dove risulta gradevole fare un giro: in primis possiamo accennarvi della rocca di San Gregorio con una grata edicolare con un’impronta di genuflessione di San Gregorio Magno  su pietra mentre era raccolto in preghiera. Possiamo proseguire il tour con le chiese che prendono i nomi dalle omonime contrade, vere e proprie ricchezze della tradizione; qualche esempio: Karsa e Botindari.

Uscendo dal paese invece troviamo il Colle della Calandra. Si dice che il nome derivi da un’etimologia del luogo (calànnara) che vuol dire allodola (sì, inteso proprio la razza di uccello). Di questo Colle fa parte una leggenda, detta della truvatura, che indica un tesoro nascosto da tantissimo tempo che può essere trovato seguendo alla lettera delle specifiche condizioni. Leggenda vuole infatti che ogni sette anni, il giorno sei di gennaio, giorno dell’Epifania, a mezzanotte è possibile trovare una quantità enorme di preziosi e prendersene più possibile; ma la prova non è delle più semplici. Bisogna andare al bevaio, riempire fino al colmo un bicchiere di acqua e portarlo sino alla vetta del Colle senza farne cadere nemmeno una goccia. Come si può immaginare, il cammino è bello che impervio, visto che si tratta di un periodo di freddo e soprattutto in piena notte. Purtroppo non si conosce esattamente l’anno in cui la truvatura è stata aperta l’ultima volta, quindi la difficoltà aumenta: ogni anno c’è gente che ci prova, ma il risultato non si riesce ad ottenere. Colpa delle persone o del mito ormai sfatato?

A San Mauro Castelverde sono molto sentite alcune feste popolari e non, che durante l’anno animano il paese. Un esempio è  la Santa Pasqua che suddividono in quattro momenti importanti:

la processione della Domenica delle Palme, che parte ad anni alterni dalla chiesa madre di San Giorgio e dalla parrocchia di Santa Maria de’Francis;
Cena del Giovedì Santo, che si tiene nella chiesa madre di San Giorgio, presenta cibarie che hanno una doppia valenza: simboleggiano la morte e la resurrezione di Cristo e sono strettamente legati al mito di Cerere e del risveglio della natura;
– Visarìa del Venerdì Santo (Via Crucis), che parte dalla parrocchia di Santa Maria de’Francis e si chiude nella chiesa madre di San Giorgio;
A scinnùta da’ cruci, in cui Cristo è deposto dalla croce e portato nel sepolcro. Durante la Settimana Santa avvengono la benedizione del fuoco, del cero pasquale, del fonte battesimale e l’adorazione del Cristo risorto.

Due sono invece le feste popolari tipiche:

La festa del Patrono San Mauro Abate (detta anche ‘A fèra );
Acchianata ‘a Madonna, che si tiene il 15 Agosto in occasione dell’ Assunzione della Vergine Maria.

Per info:
Comune di San Mauro Castelverde
Per alcune foto si ringrazia www.lamiasicilia.org

 


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