Saponara e il suo primo raduno di Ciaramedde

In Sicilia le festività natalizie sono ricche di tradizioni, e per raccontarle tutte non basterebbe un libro, poiché ognuna racchiude in sé il tipico fascino della festa siciliana. Oggi vi porto nella provincia di Messina, a Saponara, un piccolo centro nei Peloritani, dove ad aprire l’inizio dell’atmosfera natalizia siciliana, è stato un gruppo di giovani ciarammiddari, appassionati del suo antichissimo della zampogna.

Questo gruppo di giovani saponaresi, accomunati dalla  passione per la ciaramedda, decidono di fondare nel 2014 “L’Associazione Zampognari di Saponara” formata da: Antonino Midiri il presidente, Francesco Venuto il segretario, Filippo Sottile il vicepresidente e Nino Cucinotta il tesoriere.

Raduno delle ciaramedde_saponara2014
Molto talentuosi, ben presto si fanno notare nella provincia del messinese partecipando alle tipiche novene, invitati a delle serate natalizie e manifestazioni etno-folk.

La nascita dell’associazione ha come scopo, ci spiega il segretario Francesco Venuto, di salvaguardare  la conoscenza dell’antico strumento, creare una identità culturale della figura del ciarammiddaro e, perché no, organizzare dei corsi di insegnamento sulla zampogna per i ragazzi. Questo antico strumento pastorale molto diffuso nell’ambiente saponarese, ha dato origine a maestri ciarammiddari, alcuni dei quali si trasferirono nella provincia del messinese nelle zone di Bordonaro e San Filippo Superiore, conservando il repertorio musicale e tramandandolo oralmente, dando origine così a delle vere e proprie famiglie di zampognari.

Conosciuta come strumento devozionale pastorale nelle rappresentazioni del Natale, la zampogna accompagna ancora oggi le tradizionali “Nuveni” e  i contesti musicali agro-pastorali.

La zampogna dei Peloritani è chiamata a “paro” per la stessa lunghezza delle due canne principali, in dialetto chiamate “ritta e manca”.  Le canne possono essere di legno diverso, legno di erica, di mandorlo, di albicocco, pero selvatico, corbezzolo e il molto pregiato legno di ulivo. La sacca è la riserva d’aria dello strumento, in dialetto è chiamato “l’utri” ed è di pelle di capra, ” u sciuscialoru”  è l’insufflatore, solitamente  in legno di sambuco. Tutte le canne montano le cosiddette “zammare”, ance semplici che servono per suonare. Per accordare una zampogna è richiesta molta abilità e non è da tutti. La tecnica prevede l’otturazione di determinati buchi applicando della cera d’api raccolta sull’estremità dello strumento, chiamata “busciula”.

L’associazione zampognari di Saponara apre così le manifestazioni natalizie saponaresi con un “Primo Raduno Sapunaroto di Ciaremedde” tutti provenienti dalla provincia di Messina. La serata si presenta molto frizzante e gli organizzatori accolgono calorosamente i ben 35 zampognari nell’antica Chiesa Madre di Saponara. Si percepisce a pelle l’emozione e la passione che ognuno ha verso questo antico strumento: dalle decorazione delle canne, dall’abbigliamento tradizionale dello zampognaro e dalla passione che ognuno mette nell’eseguire il  proprio brano musicale.

Raduno_ciaramedde_Saponara2014_Anna CataneseDanno inizio alla serata gli organizzatori e via via ogni zampognaro suona il suo brano. Il repertorio è il classico: da sinfonie lauretane ancora oggi suonate e cantate dalle donne e dagli uomini, pastorali, canti natalizi, ballate e introduzioni alle novene. Durante la serata è stato consegnato ad ogni zampognaro un attestato di partecipazione ed un ringraziamento particolare a chi negli anni ha mantenuto la tradizione di questo antico strumento. Tra i partecipanti al raduno spiccano gli zampognari messinesi più conosciuti come Salvatore Vinci, maestro della zampogna con il figlio Giacomo, Franco Venuto suonatore eclettico e punto di riferimento dei giovani ciarammeddari della provincia ed infine con molta sorpresa e ammirazione del pubblico anche due piccoli suonatori di zampogna Anna e Salvatore Catanese.

Il suono antico della ciaramedda esprime al meglio l’atmosfera natalizia siciliana. Un’antichissima arte devozionale che nasce da quella notte Santa, quando gli angeli annunciarono ai pastori che avrebbero trovato un bimbo avvolto in fasce e posto in una mangiatoia. Dio scelse di nascere in una semplice grotta ed essi grati per aver scelto proprio loro, gli ultimi della società, al bambin Gesù dedicarono i loro suoni e canti, umili e semplici.

Buone Feste 🙂

Un ringraziamento particolare va all’Associazione Zampognari di Saponara per la disponibilità e la cortesia che li contraddistingue.


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